«Uno struggente viaggio verso le proprie radici che ci racconta l’India più lontana da qualsiasi retorica» Libération
Dopo la pubblicazione, nel 2011, di A morte i poveri!, Shumona Sinha, poetessa e scrittrice indiana che scrive in un sublime francese, è stata decretata dalla stampa come la più interessante e promettente autrice indiana. In questo nuovo, struggente e teso romanzo, la Sinha narra la propria terra, le sue tensioni politiche, l’odio che da sempre la pervade e la tinge di dolore e di sangue, i sogni, le illusioni, i miti e le leggende della sua famiglia. Al centro di tutto c’è una città, Calcutta, nella quale una giovane donna torna per assistere alla cremazione di suo padre. E lì ritrova il quartiere, la casa, gli oggetti, i ricordi della sua infanzia. Tutto la sconvolge, l’olio di ibisco per ammorbidire la follia di sua madre, la trapunta rossa che nascondeva le armi di suo padre attivista comunista, le storie della nonna Annapurna e della bisnonna Ashanti, concubina ribelle e anticonformista di uno spietato signore. Un libro forte e denso di poesia, una scrittura straordinariamente ricca ed evocativa, un’autrice che dopo aver conquistato la Francia si propone adesso con forza anche in Italia.
€14,25